Oltre l’odio, la nostra idea di contrasto ai discorsi di odio passa attraverso le scuole. Ecco cosa facciamo, quali sono gli obiettivi, e chi sono in partner del progetto.
“Oltre l’odio” é un progetto di educazione alla cittadinanza attiva e rafforzamento dell’antimafia sociale attraversoazioni di contrasto alla diffusione online di hate speech. Il progetto, approvato e finanziato dalla Regione Puglia nel quadro dell’Azione 9.6 PO FSE Puglia 2014 – 2020 – Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano, ha come capofila il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, e come partner la Cooperativa Sociale L’Arcobaleno, la Cooperativa sociale CISS, l’Ente di Formazione Genesis Consulting, l’Associazione culturale ONLUS GranTeatrino. Il Direttore del progetto, designato dal Consiglio di Dipartimento, è il Prof. Luigi Spedicato.
Il progetto prevede un percorso formativo articolato su due piani di intervento. Il primo vede la partecipazione di studenti selezionati dai rispettivi Istituti scolastici, mentre il secondo è destinato a docenti, ad un gruppo di assistenti sociali ed alle famiglie, con specifiche attività di formazione curate da esperti.
L’intervento sul primo livello (gli studenti) prevede l’attivazione di un laboratorio teatrale e di un laboratorio di formazione al linguaggio sui social media, con l’obiettivo di coinvolgere i partecipanti in attività attraverso cui possano da un lato sperimentare i propri modelli di significazione che guidano i modelli interpretativi delle relazioni (laboratorio teatrale), e dall’altro sperimentarsi nella gestione dei propri modelli di interpretazione ed interazione sociale in ambiente virtuale (laboratorio di formazione al linguaggio sui social media). L’obiettivo finale dell’azione progettuale è sostenere gli studenti nel riconoscere il ruolo dell’espressione linguistica nei contesti relazionali ed imparare a gestire gli hate speech per prevenire e contrastare la diffusione della violenza verbale. Attraverso un uso riflessivo del linguaggio sui social network, il progetto intende costruire e rafforzare negli adolescenti l’assunzione di un ruolo attivo nei contesti di relazione quale premessa per il riconoscimento del concetto di cittadinanza e l’adesione alle dimensioni partecipative. Al termine di ogni laboratorio è prevista una restituzione pubblica sotto forma di spettacolo finale.
Gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori partecipanti sono impegnati, nel corso dei tre anni di vita del progetto, in attività di laboratorio alla base delle quali vi è la parola intesa come strumento di espressione e come elemento base nelle relazioni sociali e virtuali. Attraverso le esperienze dei singoli partecipanti si costruisce un “alfabeto dei sentimenti”, un metodo alternativo di raccontarsi e relazionarsi.
Il lavoro del laboratorio di formazione al linguaggio sui social media assume come presupposto che tutto ciò che si scrive sulla Rete lascia una traccia quasi indelebile. In tale prospettiva, il laboratorio costruisce un percorso formativo etico-tecnico, che consente di fare comprendere ai partecipanti che gli hate speech possono avere ricadute negative a livello individuale. Il tema alla base delle attività di questo laboratorio è dunque l’uso del linguaggio come strumento di base per le relazioni sociali.
Le attività formative rivolte a docenti e genitori vedono la partecipazione di assistenti sociali dell’Ufficio di Servizio Sociale Minorile del Tribunale dei minorenni di Lecce e delle due Cooperative sociali partner del progetto. L’obiettivo è quello di delineare una efficace strategia di intervento nei confronti degli hate speech coinvolgendo, in un approccio unitario, le principali figure di riferimento degli adolescenti.